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These biographical notices were kindly sent by Mr
Marco Ruzzi and were kept in the original Italian language.
A | |||
Ambrosio, Vittorio |
28.07.1879 Torino - 20.11.1958 Alassio |
Sottotenente di cavalleria, partecipa alla guerra di Libia, nel maggio 1915 è sul fronte giulio e, successivamente, si mette in luce per spirito organizzativo durante la rotta di Caporetto. Fra le due guerre assume numerosi incarichi militari di rilievo, fra cui, nel 1938, il comando della 2ª Armata e partecipa, in tale veste, nell’aprile 1941, alle operazioni contro la Jugoslavia, mettendosi in luce per iniziative particolarmente ben riuscite. Nominato, dal 20 gennaio 1942, Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, il 1° febbraio 1943 assume l’incarico di Capo di SMG e rimane in servizio fino al 18 novembre seguente quando è nominato Ispettore Generale del Regio Esercito ed il 31 luglio 1944, passa a disposizione del Ministero della Guerra. |
C | |||
Cortese, Giuseppe |
01.11.1888 Neive (CN) - 04.01.1947 Neive (CN) |
Ufficiale di carriera, sottotenente di fanteria nel 1910, combattente nella Guerra di Libia dal 1912 al 1913, è promosso tenente il 1° aprile 1915. Partecipa alla Grande Guerra dal novembre 1917 come capitano dell’11° reggimento di fanteria. Fra le due guerre frequenta numerosi corsi e specializzazioni presso istituti militari fino a diventare comandante della Scuola Militare di Milano dal 1939 al 1942. Dal 1° agosto 1942 al dicembre 1943 è comandante della fanteria presso la divisione “Bari”. Dopo l’armistizio entra a far parte delle ricostituite forze armate assumendo, il 22 dicembre 1943, il comando della 210ª divisione ausiliaria, incarico che manterrà fino al 20 settembre 1945. E’ collocato nella riserva nel 1946. |
F | |||
Ferone, Ernesto |
12.06.1887 Napoli - 11.01.1975 Roma |
Allievo ufficiale di complemento al 19° reggimento di fanteria nel dicembre 1906, è in Libia fra il 1913 ed il 1915. Successivamente partecipa alla Grande Guerra come ufficiale di fanteria, rimanendo ferito in combattimento. Passa, nel dopoguerra, al comando del Corpo d’Armata di Napoli, e nel periodo fra i due conflitti, frequenta numerosi corse e scuole di specializzazione, fino a diventare ufficiale di Stato Maggiore. Nel giugno 1940 è al Comando Superiore Truppe Albania e successivamente comanda le divisioni di fanteria “Arezzo” e “Bari”. Sfuggito ai tedeschi, nel 1944 aderisce al rinnovato esercito diventando responsabile delle commissioni per l’esame degli ufficiali fino a passare, il 15 febbraio 1945, comandante del 212° Comando Italiano, carica che detiene fino all’ottobre successivo. E’ collocato nella riserva nel 1947. |
N | |||
Nannei, Mario |
13.06.1891 Bari - 16.01.1960 Milano |
Ufficiale di carriera, sottotenente di fanteria nel 1911, allo scoppio della Grande Guerra è comandante di plotone presso il 139° reggimento di fanteria. Ferito in azione, è più volte ricoverato presso ospedali militari e istituti sanitari. Nel periodo fra le due guerre frequenta numerosi corsi di specializzazione e diventa collaboratore della rivista dell’Arma di fanteria. Partecipa alla guerra in AOI come addetto all’Intendenza fra il 1935 ed il 1937. Nel 1939 è inviato in Albania con il Corpo di Spedizione, ma allo scoppio della guerra è al Comando Difesa Territoriale di Milano. Dal 1° maggio 1942 al 31 dicembre 1943 è comandante delle fanterie in forza alla divisione “Calabria”. Successivamente passa alle unità ausiliarie comandando la 205ª divisione dal 22 dicembre 1943 al 10 gennaio 1944, la 204ª dal 10 gennaio al 31 agosto 1944, a disposizione del Ministero della guerra nel periodo compreso fra il 31 agosto ed il 14 novembre 1944 e poi alla guida della 231ª divisione dal 14 novembre 1944 al 1 febbraio 1946. Collocato nella riserva nel 1947. |
R | |||
Roatta, Mario |
02.01.1887 Modena - 07.01.1968 Roma |
Sottotenente di fanteria, partecipa alla Grande Guerra sul fronte italiano e francese, nel dopoguerra viene nominato addetto militare a Varsavia e quindi a Helsinki. Colonnello nel 1930 e responsabile del Servizio Informazione Militare (SIM) dal gennaio 1934 al settembre 1936. Successivamente è a capo della spedizione italiana in Spagna, il Corpo Truppe Volontarie (CTV), in appoggio ai soldati di Franco, ma parrebbe continuare a mantenere il controllo effettivo del SIM, sebbene, formalmente, al suo posto sia stato nominato il colonnello Paolo Angioi. Nel 1937 è sospettato di avere – come uno dei massimi ufficiali del SIM – delle responsabilità nell’assassinio di Carlo e Nello Rosselli, rifugiati politici in Francia. Nel 1939 è nominato addetto militare a Berlino e dal marzo 1941 al gennaio 1942 è Capo di SM e poi comandante della 2ª armata in Croazia dove emana disposizioni particolarmente severe nei confronti dei partigiani jugoslavi. Successivamente passa al comando della 6ª Armata in Sicilia per essere poi, nuovamente richiamato al vertice dello Stato Maggiore dell'esercito nei quarantacinque giorni di Badoglio. Subito dopo l’armistizio fugge con il re e Badoglio a Brindisi e lascia l’esercito senza disposizioni efficaci per affrontare i tedeschi, ma mantiene la carica fino al novembre 1943. Nel 1944 è arrestato per varie accuse, ma, il 4 marzo del 1945, durante lo svolgimento del processo per l'assassinio dei fratelli Rosselli, evade provocando una ondata di risentimento popolare (durante le manifestazioni ci sono due morti). Condannato all’ergastolo, la sentenza è annullata nel febbraio 1948 e l’anno successivo viene prosciolto in istruttoria. |
T | |||
Tomaselli, Attilio |
22.01.1895 Venezia - 10.11.1945 |
Ufficiale di carriera, sottotenente di artiglieria nel 1914, partecipa alla Grande Guerra e la conclude come capitano del 14° reggimento. Nel periodo fra le due guerre frequenta scuole ed istituti di perfezionamento militare assumendo la padronanza di numerose lingue straniere. Nel 1938 è al comando del reggimento di artiglieria della divisione “Sforzesca”, nel 1941 è in Albania, passa poi allo Stato Maggiore della “Cosseria” e alla II Armata per spostarsi, successivamente, al Gruppo Armate Sud e al XIX Corpo d’Armata. Dopo l’Armistizio aderisce al Regno del Sud e viene chiamato a reggere, dal 4 novembre 1943 al 10 febbraio 1944, la Zona militare di Napoli. Indi è nominato, fino al 5 aprile 1944, vicecomandante della 210ª Divisione ausiliaria, per essere poi comandato alle forze italiane presso l’8ª Armata fino all’8 maggio 1944, giorno in cui assume il comando della 228ª divisione ausiliaria, carica che manterrà fino al 10 novembre 1945. |
V | |||
Vivalda, Lorenzo |
30.01.1890 Alba (CN) - 12.11.1945 Ronciglione (RM) |
Ufficiale di carriera, sottotenente di fanteria nel 1911, combattente in Libia fra il 1912 ed il 1913, allo scoppio della Grande Guerra presta servizio nel 2° reggimento alpini. Nel 1917, mentre comanda il battaglione “Val Arroscia” rimane ferito in azione. Fra le due guerre è molto attivo e si costruisce un curriculum di tutto rispetto spostandosi fra vari comandi e sedi, anche oltremare. Allo scoppio della guerra è presso il Comando Superiore delle Forze Armate dell'Africa Settentrionale a Tripoli fino al 31 giugno 1941 per poi passare al comando della divisione alpina “Taurinense” dal 15 aprile 1942 all’agosto 1944. Dopo l’armistizio si schiera contro i tedeschi diventando prima vice comandante e poi comandante della divisione partigiana “Garibaldi” dal 30 novembre 1943 al 12 agosto 1944. A disposizione del Ministero della Guerra dal 12 agosto al 20 novembre 1944, al comando della 230 divisione ausiliaria dal 20 novembre 1944 al 9 novembre 1945. |